Campania regina dell’archeologia / 1
I siti archeologici più interessanti da vedere in primavera tra il golfo Napoli e il golfo Salerno.
Terra di eccellenze culinarie e chef stellati, di spiagge e borghi meravigliosi, la Campania vanta anche alcuni dei siti archeologici più suggestivi e famosi d’Italia. Abbiamo voluto dedicare due appuntamenti ai 10 siti da non perdere assolutamente, soprattutto con l’arrivo della primavera, il periodo dell’anno più indicato per questo tipo di tour, grazie al clima mite, non ancora troppo caldo per le passeggiate che queste visite richiedono. Cominciamo con le località situate tra la Costiera Amalfitana e la provincia di Salerno. Dunque crema solare, berretto per proteggersi dal sole, bottiglia d’acqua e scarpe comode. Non resta che partire.
Paestum: Il Parco Archeologico di Paestum è iscritto dal 1998 nella lista del patrimonio mondiale UNESCO, così come molti altri siti campani. 5 Km di mura abbracciano un’area molto vasta che custodisce una storia di secoli. Dalla fondazione greca di Poseidonia alla Paestum Romana, con i templi, la città, il Museo Archeologico Nazionale di Paestum. Elemento iconico: La tomba del tuffatore.
Elea: la città greca, poi diventata Velia in età romana, era ricca e fiorente, grazie alla sua posizione strategica al centro delle rotte commerciali tra Grecia ed Etruria. Lungo le sue strade passeggiavano i filosofi della scuola eleatica, Parmenide, Zenone e Melisso. Elemento iconico: la Porta Rosa, il più antico esempio di arco a tutto sesto in Italia.
Nuceria Alfaterna: la sua fondazione è coeva a quella di Pompei, ma Nuceria è stata forse la più florida città della Campania nell’antichità. Abitata dagli Osci, dagli Etruschi, dai Sanniti e infine dai Romani, la sua fama è legata anche alla rivalità con Pompei, che portò ad una gigantesca rissa tra “tifoserie” avverse durante uno spettacolo di gladiatori. Elemento iconico: il grande Anfiteatro nel sottosuolo della città.
Positano: nel cuore della celebre cittadina esiste uno scrigno che custodisce secoli e secoli di storia. La Chiesa di santa Maria dell’Assunta, con la sua inconfondibile cupola maiolicata, custodisce sotto il suo perimetro i resti di una lussuosa villa d’ozio d’età romana, seppellita dalla pioggia di cenere e lapilli che nel 79 d.C distrusse anche Pompei ed Ercolano. Oggi è visibile una grande ambiente con pavimento mosaicato, un triclinio finemente affrescato e decorato con amorini in rilievo. Tra la villa romana e la Chiesa, una cripta medievale. Elemento iconica: Amorini.
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